
lunedì 3 febbraio 2020
La festa grottesca dell'onorevole Bertinotti e del nostro funerale

Nelle imminenti
celebrazioni dell'ottantesimo di Fausto Bertinotti - vero ispiratore
nichilista di un personaggio squallido di un film orrendo come Jep
Gambardella - la sinistra italiana di orientamento comunista termina la
propria storia ed esce di scena con spensierata allegria, in un tripudio
dissipativo di fuochi d'artificio e trombette: tra nani, ballerine
scosciate, vecchi puttanieri, brioscini di lungo corso, intellettuali
autodidatti di ogni risma, sedicenti
artisti postmoderni ed ex giovani rivoluzionari ingrassati senza più
capelli ma divenuti sottosegretari.
Un evento altamente simbolico. Un vero e proprio dono di pessimo gusto
che spiega tra l'altro anche dove fosse finito questo campo politico
negli ultimi 13 anni: stava organizzando scrupolosamente la festa da
basso Impero per il proprio funerale, cercando di accumulare entro
quella data il massimo possibile di disprezzo universale.
Non
paghi del danno già fatto, continuano a fare danno anche da morti quando
l'obiettivo di distruggerci è stato raggiunto e infierire non serve più
a niente [SGA].
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