lunedì 23 marzo 2020
Una storia della moneta: de Bonis e Vangelisti
Riccardo De Bonis, Maria Iride Vangelisti: Moneta. Dai buoi di Omero ai Bitcoin, il Mulino, Bologna, pagg. 202, € 14
Dall’èra del baratto alla moneta digitale
Marco Onado Domenicale 22 03 2020
Ripercorrere
la storia della moneta significa ripercorrere la storia della civiltà.
Lo scambio segna infatti una tappa fondamentale della nascita dell’homo sapiens:
«Nessuno ha mai visto un cane scambiare un osso con un altro osso»,
diceva Adam Smith e dal baratto si è presto passati all’uso di uno
strumento apprezzato da tutti e che quindi poteva essere utilizzato per
misurare il valore delle cose. All’inizio, merci (i buoi di Omero del
titolo, ma anche pecore da cui viene la parola pecunia, ma anche
conchiglie o semi di cacao), poi i metalli preziosi in particolare l’oro
e la moneta coniata, poi le banconote convertibili in oro (con annessa
nascita delle banche centrali), poi i depositi (con annessa età dell’oro
delle banche commerciali), infine la moneta non convertibile con
ulteriore rafforzamento del ruolo delle banche centrali, che sono
diventate il difensore supremo del potere d’acquisto di uno strumento
che è ormai un pezzo di carta, solo molto più sofisticato della pagina
di questo giornale, ma proprio per questo il simbolo più alto e astratto
del potere sovrano.
Con lo spirito e il rigore scientifico dei grandi storici (viene subito in mente Le avventure della lira di
Carlo Cipolla edito sempre dal Mulino tanti anni fa), gli autori ci
conducono lungo queste trasformazioni aiutandoci a leggere in filigrana
la storia della civiltà. Dietro il fiorino o i “banchi di scritta” di
Venezia vediamo la potenza delle città italiane del Rinascimento e i
mezzi che consentirono tante opere d’arte. Dietro la tormentata nascita
della carta moneta vediamo non solo i sospetti di Goethe (che presenta
la banconota come una tentazione del demonio) ma anche i disastrosi
fallimenti come quello di John Law in Francia. Dietro l’affermazione
della moneta nella sua realtà economica odierna vediamo i tormenti del
Novecento e i disastri delle guerre e anche l’ascesa e il declino
dell’impero britannico.
Gli autori ci aprono anche il mondo arcano
del sistema dei pagamenti: una componente essenziale e poco conosciuta
del sistema finanziario, ma essenziale come il sistema circolatorio nel
corpo umano (paragone già usato da Gladstone nell’Ottocento) o più
modestamente come l’acqua corrente di un condominio: qualcosa di cui
diamo per scontato il funzionamento regolare, salvo poi disperarci se si
guasta. Perché come diceva Woody Allen, «non solo Dio non esiste, ma
avete mai provato a cercare un idraulico a Manhattan di domenica?».
Come
promette il sottotitolo, il libro non rinuncia ad addentrarsi nel
problema degli sviluppi che la rivoluzione tecnologica non mancherà di
portare nella finanza e dunque anche nel suo cuore che è il sistema dei
pagamenti. Dopo averci dimostrato che Bitcoin è un’altra cosa, cioè uno
strumento che al massimo alimenta la speculazione, gli autori ci
conducono lungo il tema economico vero del giorno, cioè la diffusione di
strumenti che potrebbero prescindere dagli intermediari tradizionali,
come il Libra lanciato da Facebook o all’altro estremo il possibile
ingresso delle banche centrali nel mondo della moneta digitale. È ancora
difficile prevedere i passi futuri, ma gli autori ci offrono tutti gli
strumenti per capire come siamo arrivati a questo bivio fondamentale e
quali sono i rischi e i vantaggi possibili delle prossime tappe.
L’avventura della moneta è ben lungi dall’essere conclusa, ma non
potremo mai capire fino in fondo il mondo di domani se non
ripercorriamo, come si fa in questo affascinante libro, le tappe che ci
hanno condotto fin qui.
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